FRANCO VON ROSENFRANZ BELLO, ANTIPATICO E RICCO. MA NON E' LUI L'ABUSIVISTA.



FRANCO VON ROSENFRANZ 
BELLO, ANTIPATICO E RICCO. MA NON E' LUI L' ABUSIVISTA.

                                                            di Franco Lago
"C'è il serio rischio che mi assolvano" rivela il Conservatore dei luoghi "Così gli inquirenti non potranno mai più procedere alle indagini". Un truffa finalizzata a impadronirsi della parte superstite dell'Anfiteatro di Arcugnano quella compiuta  ai danni del Conservatore dei Luoghi. "Senza una mia condanna di colpevolezza casca tutto il lavoro di intelligence. Senza che vi sia la truffa cade il presupposto per procedere. Paradossalmente, malauguratamente,  se intervenisse propio  ora  una mia assoluzione, sarebbe  uno sgradito regalo ai detrattori ed agli  estorsori  seriali dell'Anfiteatro". 
Franco Malosso von Rosenfranz è un paladino che difende i truffati.
In quel lago dentro il colossale Anfiteatro lui gode di una posizione di osservazione davvero strategica. Sopra l’Anfiteatro, le torri della masseria fortificata sono le uniche da cui si può controllare, riferire con precisone su chi, come e quando avvengono  scarichi. Anche su omissioni, amnesie, teatrini del vicesindaco condannato per omicidio Gino Emilio Bedin e del sindaco e Assessore all’Ambiente Paolo Pellizzari.
Il Malosso per riprenderli non deve conflittuare  con la privacy per via del   discutibile utilizzo dei suoi satelliti “spia”. Basta puntare una intercettazione ambientale dalla finestra delle torre.
Contro Franco Malosso von Rosenfranz, ed attorno a lui, l’organizzazione mafiosa  non ha risparmiato   minacce,  attentati e morti ammazzati . 
Il trascinarlo come imputato davanti a un magistrato è l’intimidazione finale ?  
"Se non la smetti, ti  facciamo condannare".
Questi  scrivono minacce  come un estorsore  che scrive con la certezza  di farla franca e non badano a  postarlo  perfino  nei social come nei  messaggi personali. 
"Ci penserà la Magistratura",  minacciano. 
Non importa se per dimostrare come si muove l’organizzazione mafiosa, che ha uomini dovunque a Vicenza, al Rosenfranz  serve prestare il fianco a una condanna.
Senza  quella condanna, mancherebbe la prova, il vantaggio che giustifichi  la  continuazione  del reato  di  estorsione.   
Tradotto crudelmente :  "Caro  Conservatore di Ferro, questo è l’ultimo avvertimento . O pensi ad altro, oppure   la nostra organizzazione è in grado di farti condannare  anche per quello che non hai fatto" .
Questa mafia dei rifiuti è potente . Non rispetta territorio nè  ambiente. Perché dovrebbe rispettare la cultura e le origini millenarie  della  storia di un popolo?
La persecuzione, le minacce contro chi ostacola il libero  smaltimento di morte  sono nel tenore delle stesse che ricevono i familiari di Ketty Dal Lago e Andrea Viero. Sono espressione  di ciò che accade in Pedemontana come a  Montecchio con Sonia Perenzin e altri.
In questo clima egli  affronta un processo dove in primis è stata l'inerzia delle Procura  che per quasi 20 anni, malgrado gli inviti, segnalazioni, denunce rivolti dal Malosso a controllare l'area è rimasta inerte. Un processo dove nessuno dei detrattori ha saputo spiegare tecnicamente da dove emerga che vi sono difformità  pregresse che produrrebbero l'abuso. Durante il processo, la  Sovrintendente (e non un perito) ha ritrattato non escludendo  più la pre-esistenza dei gradoni antichi del teatro. Il Maresciallo dei Carabinieri  risultò avere omesso dettagli fondamentali. Il resto dei blocchi mancanti erano stati  portati a monte a fare da tenuta al quartiere di villette abusive. Proprio i testimoni prodotti dall'accusa hanno ammesso pre-esistenze, mentre il Rosenfranz, per via del sequestro, fu  privato delle possibilità di esibire la copiosa documentazione contenuta nella baracca, quella  del responsabile  ventennale della equipe dei tecnici addetti al  recupero, il  prof. Maurizio Tosi (collega di Sebastiano Tusa, deceduto recentemente col volo in Etiopia) assassinato nel 2017, prima di poter deporre. Inoltre, malgrado le evidenze che un poco alla volta uscivano, il giudice ha respinto il CTU tecnico, la prova principe. Evidentemente si era già fatto un'idea. Dopotutto un processo  equo e degno dei diritti dell'uomo  prevede sempre un CTU.  Durante le udienze,  sempre più emergeva che la messa in accusa  del Rosenfranz era  nata da una montatura del Sindaco di Arcugnano che ingaggiò, pagandole,  due comparse. Ormai anche un ebete capisce  le ragioni per cui  il sindaco Paolo Pellizzari è l'unico interessato a  guadagnarci da questa truffa. Il vero colpevole in questa vicenda? 
Anche perchè il recupero del teatro dei Querini era stato proposto in donazione dagli stessi volontari ai concittadini di Arcugnano attraverso comunicazione protocollata dal Comune nel 2012. 

TRUFFA organizzata da Paolo Pellizzari in duplice veste di Sindaco e assessore all'Ambiente della Provincia di Vicenza. Esiste ampia prova circa le pressioni esercitate sul conservatore per indurlo ad incolparsi di un'abuso.

"Franco Malosso è il cliente più antipatico che ho..." pronuncia in aula il suo avvocato Matteo De Meo mentre il Malosso von Rosenfranz sconcentra la sua arringa per dirgli che lui lì dentro manco è mai stato Procuratore! 
Il Dr. De Meo, considerato  il più duro delle piazza, non è un avvocato comune. Ha fama di non guardare in faccia a  nessuno e continua con:
"E’ davvero molto antipatico Franco Malosso questo scomodo Conservatore dei Luoghi".  Egli è denunciato dal Sindaco, ex Assessore all'Ambiente e alle Risorse Idrauliche delle Provincia,  abitante in una villa finanziata con il denaro delle collettività  attraverso  fasulla destinazione agrituristica. Abitazione  poi  intestata a una inespugnabile Trust. Praticamente, il nullatenente  sindaco di Arcugnano  Paolo Pellizzari, dopo aver sanato abusivamente ben 11 ville  con piscina dentro la parte superiore di Anfiteatro di Arcugnano, di cui una distruggendo il sottostante Pozzo Permanente rifilata a un Magistrato del Tribunale di Vicenza, forte della sua veste istituzionale, è riuscito a far inquisire  il Conservatore al posto suo dopo una sceneggiata con due comparse ingaggiate e, a dir loro anche mal pagate, per  lo scoop.  E non solo. 
Così, senza mai  averlo  sentirlo a sommarie informazioni, la  Procura Vicentina  ha  dapprima accusato  e  poi condannato Franco Malosso von Rosenfranz  per  essersi  addirittura intascato 40 Euro per il biglietto per visitare  un "falsificato" Anfiteatro  a terrazze che esiste dal Neolitico. "Dove sono le prove?" chiede l'avvocato Matteo De Meo al processo.
40 euro: il profitto. 
Quel vantaggio su cui il giovanissimo Pubblico Ministero napoletano Angelo Parisi ha basato la sua richiesta di condanna di ben oltre 3 anni di reclusione e innumerevoli Euro richiesti al Conservatore di Ferro, Franco Malosso. 
Il  giorno  che questi subì una perquisizione fu un giorno in cui 2 utenze telefoniche, interagendo convulsamente fra loro,  impartivano ininterrottamente  ordini   al  Maresciallo. Disposizioni su come e quali documenti si dovessero mettere agli atti. Ordini poi rivelatesi destinati  a omettere fatti fondamentali per l'indagine istruttoria ai danni dell'intera Equipe Tosi.  Ebbene, Rosenfranz da quel giorno ha sempre tentato di essere ascoltato e che fossero ammesse tecnologie  di cui lui è  ben edotto; sopratutto di dimostrare che si trattava di una estorsione istituzionale che andava avanti da anni per truffare.  Ed anche   puntando dritto all'autore di quegli  ordini. Il  Conservatore di ferro punta inoltre sempre  il dito verso il dr. Paolo Pellizzari responsabile degli efferati omicidi. Quelle imprese delittuose che continuano ad insanguinare il piccolo paesello collinare vicentino sconvolto da 8, fra omicidi e "suicidi" incluso quello per cui è stato recentemente condannato a neppure un giorno di carcere, nientemeno che Gino Emilio Bedin, vicesindaco di Arcugnano del Sindaco Paolo Pellizzari, in seguito all'omicidio di Virgil Rusu, informatore del Prof. Maurizio Tosi e di Franco Malosso von Rosenfranz, tra i tanti incarichi, Consulente del Ministero degli Interni. 
OMICIDIO DI MAURO PRETTO
Il clima di omertà e di terrore silenziato da chi viceversa dovrebbe dare l'allarme, regna ad Arcugnano e  non è causale dopo l’omicidio di Mauro Pretto, uscito dall’Anfiteatro del Capoluogo e assassinato dopo aver parlato con gli inquirenti. Per aver richiesto di svolgere le indagini l’ambientalista Renzo Rizzi ha dovuto organizzare una fiaccolata a cui, sembra abbiano partecipato solo 8 persone. 
Ed ecco come ha risposto il  Conservatore di Ferro a chi gli chiese perché ci teneva tanto ad avere portato avanti questo recupero: "Se io avessi abbandonato questo progetto, allora sarei stato un uomo senza sogni. E io non so vivere in altro modo".

Per approfondire : 
ARCUGNANO-RIVIERA BERICA  SONO SEMPRE DI PIU' LE PERSONE CHE TEMONO L'OPERATO OCCULTO DI CERTI MAGISTRATI DELLA PROCURA DI VICENZA IN ODORE DI MAFIA.

https://www.youtube.com/watch?v=A4LZU5PgmB0
Sono affermazioni pesate attentamente da Franco Malosso von Rosenfranz, i cui tecnici, in Inghilterra  ricevono ormai decine di delazioni.

Nella foto sopra Robertino Zancan.
La gente qui ha paura (Video esclusivo) esattamente come in Riviera Berica e corre ad armarsi. Soprattutto dopo il "suicidio" di Lorenzo Casonato, annegato in 30 cm d'acqua sul lago di Arcugnano. Era il centralinista "del Santo di Padova". Così affiorano lentamente tutti i retroscena dell'estorsione del mento del Santo condotta per ottenere dei vantaggi dal Boss Mafioso Felicetto Maniero. Una trattativa che finì con la carcerazione di un'ufficiale dei Carabinieri in seguito riabilitato.
Con i giostrai legati ai sequestri degli ultimi latifondisti terrieri come quello del Conte Marco Aurelio Pasti e quello intentato a Miresi Mioni-Franco Malosso von Rosenfranz, nessuno si sente più protetto. Dove le eco mafie non ottengono subito da scaricare sotto pochi centimetri di terra coltivata nei campi i rifiuti che dovrebbero smaltire  nelle discariche, UCCIDONO.
E' un Business facile e lucroso che sembra capace di corrompere qualsiasi livello istituzionale.
Ma facciamo un passo indietro nel tempo:
Pistole e altre armi non denunciate vengono trovate nascoste in Procura nell'Ufficio del Giudice Rende.
A poca distanza della sua abitazione l'archivio storico Mioni Papadopoli, di cui è catalogatore il Conservatore dei luoghi Franco von Rosenfranz, brucia dolosamente (foto 1-2-3) Si riporta nella foto n°1 scritto di pugno dal Gen. S.A. Ettore Malosso il precedente Conservatore dei Luoghi  "GUARDATE  QUEL CHE E' STATO RESTAURATO CON AMORE ORA COSTRETTO ALLO  SQUALLORE". Anche in quel caso nessuna indagine!
Se a  Brescia un magistrato che dal sud è stato assegnato alla locale Procura, ha un figlio tossicodipendente che rapina con mitragliette nascoste a casa del padre, a  S. M.  Abbadesse  il figlio di un pentito di Mafia  detiene 104 pistole rilasciategli da chi? 
Nel Tribunale a Vicenza si nascondevano le armi,  mentre  tra Vicenza,  Arcugnano e Riviera  Berica si cominciava a vedere il Far West . Le  mafie Litigano per spartirsi  il bottino  che esce facile dalla tassa pagata dai cittadini per lo smaltimento dei rifiuti. Parchi pubblici e campagne trasformate in  discariche di rifiuti urbani colà dirottati dovunque, perfino nei possedimenti degli attuali Reali Inglesi a Montagnana. L'Anfiteatro dei Querini di Arcugnano lasciato in perfetto stato dagli Inglesi del VVC fino al 1923 a sua volta diventa una discarica abusiva. Compiacenti discariche gestite allegramente dalla mafia che rilasciano false fatture di smaltimento ai Comuni. Il bottino è grasso per tutti.  
MAFIA IN TRIBUNALE E IN COMUNE A VICENZA?
SI VA AL COMMISSARIAMENTO  ANCHE DI ARCUGNANO?
Seguono esaurienti articoli e libri di un giornalista, mica uno qualsiasi: Paolo Coltro il quale descrive il coinvolgimento tra il Dott. Luigi Rende e il commercialista Gianfranco Vivian
Gianfranco Vivian è il nuovo amministratore unico del gruppo Aim  che si occupa di smaltimento dei rifiuti nella Provincia di Vicenza.  Per l'avvocato Leccese e attuale Sindaco vicentino Francesco RuccoGianfranco  Vivian è  la figura più adatta per competenze ed esperienza e viene così nominato Amministratore AIM. 
La ricostruzione dei fatti  per realizzare questo servizio è  stata coadiuvata  da alcuni dei 100 addetti ai lavori  dell'Anfiteatro dal 2016, rimasti  disoccupati a causa delle insinuazioni poste dal Magistrato Dottoressa La Placa del Tribunale di Vicenza. 
ENTRA IN SCENA L'ANFITEATRO BERICO
In tutta questa vicenda inerente all'Anfiteatro Berico di Arcugnano per anni il Conservatore dei Luoghi assieme ai suoi volontari e ricercatori si prodigò affinché il Comune allarmasse la cittadinanza sul rischio che comportava la presenza di tanti rifiuti per la salute degli abitanti colpiti continuamente da neoplasie.
Sulla tromba e sul letto dell'Anfiteatro queste discariche sono le preferite dalla mafia locale.

Partendo da sinistra il Sindaco Paolo Pellizzari - Gino Emilio Bedin  -  Roberto Polato e Valter Vettore
Ma il Paolo Pellizzari è sempre più spavaldo, non si accontenta più. Le sue pretese sono sempre più esose.
Per modernizzare il Green Planet-ex Chalet Paola (Pererock) chiede una "stecca" di quasi 300.000 euro e questo è per Paolo Pellizzari Sindaco il migliore modo di fare futuro per i suoi giovani. Per l'Anfiteatro Berico le omissioni e i tentativi di estorsioni non si contano, perfino sotto processo. Omette di dare l'allarme sanitario come pure di comunicare in Sovrintendenza circa gli studi dell'equipe del prof. Maurizio Tosi, archeologo di fama mondiale all'opera dal 1997.
Perfino Don Lorenzo e la sua parrocchia fanno le spese della recitazione del Sindaco, il quale sostiene che per colpa di Don Lorenzo perderebbe il finanziamento Europeo di 4.000.000 di Euro. Soldi che in realtà i parrocchiani temono solo che andrebbero a ingrassare la mafia del Sindaco e che, per l'ex Sindaco Paolo Gozzi, finirebbero anzi a gravare sulle spalle dei parrocchiani e concittadini come interessi da pagare.
"Semmai quei soldi vadano a tutti gli anziani di Arcugnano che a causa di sfortunati investimenti del Dott. Marino Breganze non possano essere conferiti a completamento degli immobili delle sorelle Mioni destinati a ospizi gratis per tutti" suggerisce il Conservatore dei Luoghi delle defunte sorelle Mioni, Franco Malosso von Rosenfranz.

LA TRUFFA DEL SINDACO PAOLO PELLIZZARI PER IMPOSSESSARSI DEL TEATRO DEI QUERINI DI ARCUGNANO CAPOLUOGO.


Nel 2016, infine, dopo la beffa arriva la truffa; Pellizzari vuole anche il teatro dei Querini! Si sente fortissimo. Con i suoi complici, grazie alla veste istituzionale di Assessore all'Ambiente, pianifica ogni dettaglio compresa una ignobile diffamazione sull'operato del Conservatore di Ferro Franco Malosso von Rosenfranz. Perfino i tecnici di Google Maps riscontreranno incredibili manipolazioni a tutt'oggi ancora irrisolte.






















ED ECCO QUALI ERANO I PREGIUDICATI "TRAVESTITI" DA PUBBLICI UFFICIALI  DEL COMUNE DI ARCUGNANO CHE HANNO CONDOTTO COME "IMPUTATO" AGLI OCCHI DEL MAGISTRATO LA PLACA IL CONSERVATORE DI FERRO FRANCO MALOSSO.
Oltre al collezionista di denunce Paolo Pellizzari, le cui denunce vengono inspiegabilmente archiviate, ecco  i  pregiudicati:
1° Il Vice Sindaco Gino Emilio Bedin pregiudicato per Omicidio. 
2° Il vigile Roberto Polato pregiudicato per stupefacenti e coinvolto  negli ammanchi della unione calcistica FIMARC. 
3° Il Geom. Valter Vettore,  responsabile dell'Ufficio Tecnico del Pellizzari di cui il Sindaco si è servito per dare il via alla truffa. Dal suo Ufficio esce la falsa comunicazione  che in Anfiteatro si operava senza concessione edilizie. Ciò indusse prudentemente il  responsabile  di un'impresa a denunciare il Rosenfranz. Il Vettore inoltre ordinò per iscritto  al Conservatore di Ferro di demolire e smaltire  le statue dei Querini e il delizioso chioschetto sul teatro acquatico (citato perfino dal  memorialista Conte Guido Piovene). Al rifiuto ad ottemperare ad una simile ordinanza  atta a cancellare  ogni prova delle storia del teatro da sempre esistito  di Ermengarda Querini, il  Conservatore di Ferro  fu messo sotto accusa e  la parte di anfiteatro superstite, un tempo l'unica ad essere stata ripulita e bonificata dai rifiuti urbani, fu  sequestrata.  


LA PARTE SUPERSTITE DELL'ANFITEATRO DI ARCUGNANO  DOVE ERANO SEPOLTI I RIFIUTI  URBANI POSTI ORDINATAMENTE IN SACCHETTI DI SPAZZATURA SOTTO I VIGNETI. 
RIFIUTI MAI SMALTITI  E  SCOPERTI DURANTE L'INDAGINE STORICO ARCHEOLOGICA PAESAGGISTICA DELL'EQUIPE DEL PROF. MAURIZIO TOSI E FRANCO VON ROSENFRANZ.

AD ESSERE PERQUISITO E' SOLO L'ALLOGGIO DEL CONSERVATORE DI FERRO!
Per il presunto, in realtà inventatogli, reato di abuso edilizio Franco Malosso von Rosenfranz ha dovuto subire una completa  perquisizione  nelle sua abitazioni .

Strano paese l’Italia . 
Un comico  è costretto a parcheggiare il suo lavoro per  fondare   quasi il primo  partito politico italiano.
Un archeologo   lavora con i servizi segreti.
Un'accademico musicale e manager di satelliti internazionali costretto a denunciare e collaborare contro il malaffare istituzionale.
Un giudice che non ha mai  studiato al Conservatorio  Musicale   si deve occupare  della  Presidenza di  un  Conservatorio Musicale. 

CONTINUE PRESSIONI ED ESTORSIONI AI MEMBRI DELL’ANFITEATRO.
E’ l’epilogo di cronaca preannunciata di un’estorsione legale?
Sempre meno di quello che ci ha tentato di estorcere la Mafia attraverso ben tre rappresentanti appartenenti alle Forze dell’Ordine per essere protetto dalla gang di certi magistrati.   
Qui sotto una delle sfacciate prove via SMS delle estorsioni inviate al Malosso dalla gang che sempre si vanta di essere protetta dai magistrati. 


Da parte degli accusatori, comparse ed altri soggetti reclutati dal Pellizzari (claques, shills, trolls, giornalisti) il vantarsi di essere immuni da provvedimenti della magistratura per denunce di diffamazione, truffe e complotti, come vedremo qui in seguito, è una costante.
In due parole si evince che i malfattori istituzionali si sentono protetti, coperti e indisturbati, come si legge anche in alcuni commenti in facebook:
27-Apr-2019 Jacopo Bulgarini d’Elci – su facebook viene avvisato che si sta apprestando a postare pubblicamente, e in  concorso con altri,   una diffamazione contro  l'antico Anfiteatro. Un' ingiuria e una calunnia  reiterata  dal  2016.  Nel corso  della  discussione, pare si burli della  poco efficiente giustizia vicentina? O che si vanti davanti a qualsiasi querela di farla franca pure lui. L'ex vicesindaco è difeso da molti amici e avversari che ritengono che lui sia stato ingannato  a esprimere giudizi affrettati  che sabotarono la sua rielezione. A uno di questi il Bulgarini risponde: "Ma tu che sei un esperto di gente che ti minaccia ad minchiam: devo temere di più la querela per diffamazione o per calunnia?
Franco Malosso von Rosenfranz, il Conservatore di Ferro è un uomo che dopo l'assassinio del prof. Maurizio Tosi e la perdita di Sabastiano Tusa è rimasto forte solo del suo coraggio davanti a un turismo vicentino dislocato su un territorio ridotto ormai, come riportano le cronache quotidiane, a una gigantesca pattumiera che fa ricchi alcuni e ammalare 2 cittadini su 3. Quel turismo del panino mordi e fuggi che a Vicenza è a rischio di tumori per chi si ferma. Di questo si sta interessando anche l'UE che  guarda via SAT quel che accade. 
Emerge che, secondo le immagini satellitari che circolano nei blog esteri ,messi a disposizione dalle aziende satellitari UK del Conservatore di Ferro, organizzazioni che operano a contatto con sindaci compiacenti non scaricano solo in mare. ma scaricano  sotto 30 cm di terra nei campi coltivati  .  https://www.youtube.com/watch?v=okp4s9GkxQc
Grazie a complicità istituzionali, questa città e la sua provincia è afflitta, e quasi completamente, da discariche tossiche. Portano bene a un turismo in agonia che sembra non sapere che riproporre il Palladio. Lo dice il manager della mostra  di  Van Gogh Marco Goldin. Un turismo che paradossalmente importa - e va bene - Van Gogh senza vendersi però la sua vera storia, lo ricordiamo, legata alla vita e all'opera del grande architetto padovano Andrea Palladio. Nella sua analisi spietata il Rosenfranz ci mostra una penosa storia  delle vita del grande architetto  combattuta fra omicidi, sequestri, estorsioni e uccisione di due suoi figlie e, con probabilità, di lui stesso. Quella Provincia di  Vicenza che ispirò il Manzoni nei Promessi Sposi, possiede, per il turismo, la vera casa di Giulietta, il passaggio di Richard Wagner, un  anfiteatro millenario, quello degli antichi Henetoi, che qualcuno vorrebbe non fosse mai esistito, su cui sono state costruite 11 ville con piscina e altrettante future, possibili ipotesi di edilizia privata, respinte fermamente  dal Conservatore di Ferro e, prima di lui, dall'eminente figura  del prof. Renato Cevese. Il PM processando il Rosenfranz, così come riporta (il giornalista) Andrea Alba, (non certo un Piero Angela), quasi ignorando le conclusioni dei 12 storici ricercatori ed analizzatori, ancora si ostina a definire il teatro (e non si capisce da quale perizia esca sempre questa balla) Romano o Greco, mentre tutta l’equipe del Prof. Tosi lo ha sempre e solo classificato esclusivamente come l’anfiteatro dei Querini di Arcugnano, cioè dei Veneti Antichi.

MA QUANTE STRANE MORTI LEGATE AD ARCUGNANO…
Tosi era un archeologo di fama internazionale, fu deriso da amici del "vicesindaco" di Vicenza Bulgarini e successivamente  eliminato nel 2017 prima di poter deporre al processo.
Tosi, con il suo staff a cui era collegato anche il prof. Sebastiano Tusa,  anche lui recentemente deceduto in uno strano incidente aereo, operava attivamente fin dal  1997  al progetto della Via delle Seta  che inglobava l'Anfiteatro di Arcugnano Capoluogo. Luoghi un tempo   amministrati da quei  Da Porto progenitori di quel Luigi che  scrisse Giulietta e Romeo . Terreni  appartenenti agli  Oberlenghi (oggi ramo dinastico degli attuali Reali Inglesi)  coltivati a seta dai Colonna-Querini-Marzotto-Grimaldi -Grimani-Dalle Ore. 


MA DOPO L'OMICIDIO DEI FIORETTO E' DAVVERO PRESENTE E AL SERVIZIO DEI CITTADINI LA MAGISTRATURA GIUDICANTE A VICENZA?
Per l’avvocato di Paolo Pellizzari, dr. Stern, che ha dettato un articolo al giornalista Andrea Alba, Il Conservatore di Ferro dovrebbe essere condannato per quello sbancamento, mentre è ampiamente stato dimostrato che, viceversa, il disastroso sbancamento di una fetta di collina superiore alla parte superstite di Anfiteatro, da pochi anni recuperata, fu autorizzato proprio dalle concessioni Edilizie del suo autore: Paolo Pellizzari, lo "zelante" Sindaco o come gli piace farsi passare. 
L'IDENTIKIT DI UN CRIMINALE CHE DEVASTA COLPOSAMENTE L'AMBIENTE
Per il conservatore di Ferro il sindaco Pellizzari è un criminale perchè non ha esitato a distruggere un secolare pozzo permanente sfuggito alle indagini eppure presente da sempre, per riscuotere oneri da 11 ville con piscina, tra cui una offerta nientemeno che a un giudice del Tribunale di Vicenza! Rosenfranz non intende più perdonarlo  ed ha offerto numerose prove a conforto.

I FALSI POST SU GOOGLE MAP

Sbancamento di una collina è una delle accuse di cui si fa forte il Pellizzari nella sua veste istituzionale. Falsi  fotomontaggi escono pubblicati sui social e su facebook, postati dal compagno della responsabile dell' Ufficio Tecnico di Arcugnano arch. Katia Zoncato (Foto 1-2-3-4), tale Andrea Pellizzari, evidentemente esperto nel falsificare le mappe su Google Map (per i quali Google probabilmente si riserverà azioni giudiziarie contro di lui). L’avvocato di Pellizzari, malgrado il riprovevole sleale accaduto, nella sua requisitoria processuale, si ostina tuttavia a dettare pubblicamente al giornalista Andrea Alba quello che lo stesso Pellizzari, (pensando di non essere smascherato) reiterò nuovamente: la diffamazione ai danni del Conservatore di Ferro: sbancamento dell’Anfiteatro. Non si sa da quale inesistente ‘perizia’ visto che questo sindaco  mai ha  trovato un perito disponibile a contestare gli studi di classificazione dei 12 tecnici del prof. Maurizio Tosi e del conservatore dell’Anfiteatro dei Querini di Arcugnano. Quando invece è sotto gli occhi di tutti che a sbancare la collina superiormente per far spazio alle ville private è stato proprio Paolo Pellizzari che tenta disperatamente in tutto e per tutto di mischiare le carte agli inquirenti per chiudere la bocca sulla verità cronologica dei rifiuti e sugli interventi di manutenzione che il Comune ha fatto passare per concessioni Edilizie, per di più facendole pagare al danneggiato, pena lasciare la parte di Anfiteatro superstite nello stato di disfacimento del 2002.
Vero piuttosto è che al Conservatore dei Luoghi il PM ha respinto l’ammissione del CTU, che in questo caso è prova principe. Aspetto che Fondazioni e Associazioni culturali e di storia che supportano il Rosenfranz, desiderose di essere patrocinate circa il danno ambientale colposo inflitto ai luoghi dal sindaco Paolo Pellizzari, hanno inoltrato ai magistrati dott. Gratteri e Di Matteo per un parere tecnico. Il sindaco Paolo Pellizzari omise di trasmetterlo alla Sovrintendenza, come prescrive la legge. Un altro reato per il Sindaco d'informazione da parte dei suoi collaboratori? 

INERZIA DELLE ISTITUZIONI, PERCHE' SI VORREBBE IGNORARLA E ATTRIBUIRLA AL ROSEFRANZ?


Inoltre, ci si chiede: può essere citato a giudizio un conservatore dei luoghi per abuso edilizio, e si badi bene, (non delle ville con piscina) ma delle storiche superstiti terrazze dell’Anfiteatro ex Querini di Arcugnano Capoluogo, quando perfino l’accusa non è in grado di fornire un quadro di come doveva essere l’Anfiteatro prima degli interventi di manutenzione del 1997 dell’equipe di volontari del prof. Maurizio Tosi? Tra l’altro notiziati nel 2002 proprio alla Procura, alla Segreteria Regione Veneto in persona del responsabile dei beni ambientali Giancarlo Galan. Ai Carabinieri, a Italia Nostra (Associazione Nazionale di salvaguardia dei beni culturali artistici e naturali), all' Ufficio Sanitario di Arcugnano e al Sindaco che nel 2002 NON EFFETTUO' i necessari sopralluoghi, anzi omise volutamente di trasmettere in Sovrintendenza, come prescrive la Legge, le denunce e omise di effettuare i necessari sopralluoghi. Questa inerzia delle istituzioni perché si vorrebbe ignorarla e attribuirla al Rosenfranz? Perché tutti questi tentativi di chiudergli la bocca? Di silenziare vandalismi ed estorsioni? Che cosa bolle sotto? E quindi, come dovrebbe ripristinare la Busa della Grasa (il bacino), le terrazze e più in generale il luogo, il Conservatore, ammesso che spetti a lui fare queste modifiche se nemmeno l’ordinanza di ripristino sa che indicazioni fornire? 

L'INIZIO DEL COMPLOTTO E LA TRUFFA CONTRO ROSENFRANZ


Nell’evidente intento di danneggiare gli studiosi, il responsabile dell’ufficio tecnico di Arcugnano, presumibilmente, Valter Vettore, falsamente notiziò all’impresa Facchin Beton che non c’era alcuna autorizzazione per operare in Anfiteatro (affermazione riportata al processo dall’amministratore della Facchin Beton) il quale denunciò l'assenza dei presupposti ad operare, cosa poi risultata INVERITIERA AL PROCESSO in quanto il Rosenfranz era in possesso di tutte le autorizzazioni necessarie rilasciate dal Comune di Arcugnano. 
Questo si chiama complotto o congiura male organizzata. 
Da qui un’altra riconferma sempre sostenuta dal Conservatore: è una personale truffa premeditata dal Pellizzari?
Il giovane Pubblico Ministero Angelo Parisi, sembra parlare senza essersi accertato di aver letto e studiato tutta  la documentazione fornita, pur sapendo che sono state presentate due domande di dissequestro proprio del luogo comprensivo della Baracca del Prof. Maurizio Tosi, dove sono custodite le perizie di 12 Tecnici tra cui l' Ing. Diego Schiavo che classificano Inequivocabilmente la storicità dell'Anfiteatro.

PROVE OCCULTATE DALLA PROCURA 


A scusante c’è che mentre vige il sequestro, paradossalmente non dalla parte ex Querini sbancata a monte, ma di quella parte superstite, molti documenti permangono sequestrati lì dentro, impedendo così un Giudizio Equo, Corretto ed Imparziale, volto non solo a scagionare il Rosenfranz, ma soprattutto alla verifica di un luogo storico culturale (Video di denuncia) del quale potrebbe  beneficiare tutta la Provincia e l'Italia stessa.


LA VERGOGNOSA DISCARICA NASCOSTA DAL SINDACO PELLIZZARI DENTRO L’ANFITEATRO DI ARCUGNANO.
Angelo Parisi, questo giovanissimo PM napoletano è da poco arrivato nella procura Vicentina operando a fianco di ben 13 suoi colleghi che in seguito a denuncia del Movimento Cinque Stelle sono dei dopo-lavoranti per il ricchissimo Cavalier Gianni Zonin, il Presidente della Banca Popolare Vicentina portato alla sbarra fra distrazioni, prescrizioni, archiviazioni e lungaggini giudiziarie.
Stesso trattamento per Attilio Schneck Presidente della Provincia e Giancarlo Galan.
Viceversa, a ben altro tipo di trattamento assistiamo nel processo per direttissima mosso contro il Conservatore di Ferro Franco Malosso von Rosenfranz.
Il suo caso sta appassionando il turismo di mezza Europa e vogliamo augurarci non più le cronache giudiziarie di una città in agonia ma la rinascita di un luogo storico.
Franco Malosso von Rosenfranz dopo il decesso del Prof. Remo Schiavo, morto poco dopo l’incendio della sua biblioteca, è rimasto l’ultimo Conservatore dei luoghi cari a Renato CeveseGuido Piovene (rif 2) e Mario Andreis, i quali citavano  l’Anfiteatro di Arcugnano e il suo bacino. 
Una intervista esclusiva rilasciata da Franco Malosso von rosenfranz, puntata secretata, la n. 2, non è ancora uscita in Italia a causa - dicono - delle pesantissime violazioni di privacy, audio, video e registrazioni ottenute via Sat da un server inglese che, se diffuse in Italia, sarebbero contrarie alla legge, ma che presto speriamo di poter vedere sul canale YouTube dedicato all'Anfiteatro
L’Italia perdendo l’ultima guerra sembra aver perso il proprio spazio aereo che resta a monopolio dei vincitori, sembra dirci Franco Malosso von Rosenfranz fiero di portare il nome dell’ultimo Molosso, Alessandro II Re d’Epiro e zio di Alessandro Magno. 

FRANCO VON ROSENFRANZ, BELLO E ANTIPATICO.
Ed ecco perché l’ultimo dei Molossi ha con sé tutti gli ingredienti necessari per essere antipatico, invidiato, quindi di essere colpevole.
Uomo di altri tempi questo Franco Malosso von Rosenfranz il quale ha conosciuto e assorbito conoscenze da Marlene Dietrich, Leni Riefenstahl, Giuseppe Becce, il solito vicentino berlinese ignorato dalla storia vicentina perché colpevole di aver vissuto negli anni dal 1930 al 1945. Franco von Rosenfranz, manager di telecomunicazioni inglesi, accademico musicale, diplomatico ricercatore e conservatore dei luoghi di proprietà di nobili di mezza Europa, lotta per difendere e aprire alle collettività antiche proprietà a rischio discarica rifiuti e distruzione paesaggistica. Rimasto solo e senza aiuti, solamente con i suoi risparmi, aiutato esclusivamente da  alcuni ragazzi volontari amanti della buona musica classica e dell’opera, ha portato avanti un sogno impossibile, irrealizzato. Un’impresa che prese il via 20 anni fa sotto l’egida del responsabile del Recupero, il Prof. Maurizio Tosi. Perizia conclusiva Staff Tosi (foto 1-2)
Egli è antipatico per alcune ragioni sbagliate: perché, ripresosi dall’ultimo attentato che lo aveva gravemente ferito dopo 5 mesi di prognosi con ingresso al P.S., è ritornato ancora battagliero e determinato, e perchè è pure il compagno di una ricchissima ereditiera inglese, di cui si parla nel video 1 di 4 sul canale YouTube al minuto 9:40.
Poi è antipatico perché è arrogante, pungente, determinato, e deciso.
I detrattori in campo artistico mormorano che se non fosse stato per Haider, la sua maniera di trattare i performers era degna da esposto ai sindacati.
Come poi, da quanto mormorato, gli riescano perfette le sue esecuzioni musicali, è un mistero.


Comunque se ne dica, appena lo sfiori spalanchi un pentolone, per il solo fatto di essere chiaro ed obbiettivo. 
E' quello che ha recuperato ‘Un gran bel Teatro’ come ha dovuto ammettere in TVA Vicenza il sindaco furbone Paolo Pellizzari.

ROSENFRANZ ALTRUISTA E NOBILE ANCHE CON I NEMICI.
Autentico gentiluomo d’altri tempi, questo Conservatore dei Luoghi, ex terreni Querini, Marzotto, Dalle Ore, Grimaldi, von Opel, Grimani, Colonna, Mioni ex Da Porto, Este Hannover dei Greci Papadopoli - Ambellicopoli di cui, per i primi è stato catalogatore attraverso le sorelle Mioni. 
Ha pubblicato fino ad oggi 22 testi di studi storici sul Tirolo italiano e sul Veneto, in particolare su Arcugnano e Vicenza. Franco Malosso von Rosenfranz si è avvalso delle facoltà di non parlare al processo per non aggravare la posizione del Sindaco Paolo Pellizzari già ricco di numerose denunce sporte dai suoi concittadini, dal quale attendeva le scuse personali.
Un atto nobile quello del Conservatore; la giornalista del Corriere della Sera è riuscita ad ascoltare e riportare la frase rivolta dal Malosso al Pellizzari: "Sei ancora a tempo per chiedermi scusa" onde non inasprire la situazione.
La truffa di Paolo Pellizzari per impossessarsi dell’Anfiteatro Berico di Arcugnano?



Oltre al danno anche la beffa, concessioni pagate dal danneggiato per rimediare ai disastri eco-ambientali, l'autorizzazione di asportare i blocchi originali e molto altro viene ampiamente documentato e comprovato nel Video 3 di 4, che vengono documentate in questa sezione con le foto 1 e 2.  
La truffa di Paolo Pellizzari per impossessarsi dell’Anfiteatro Berico di Arcugnano. Una serie di pesanti documenti frutto di pazienti intercettazioni che dimostrerebbero come il Paolo Pellizzari in veste istituzionale di Assessore alle risorse idrauliche e all’Ambiente della Provincia, nonché sindaco di Arcugnano, abbia premeditato e organizzato una truffa in piena regola. 

"Temo solo per l'incolumità del Giudicealludendo, il Rosenfranz, alla scia di sangue dopo gli 8 tra “suicidi” ed omicidi di Arcugnano  preceduti  dalla vicenda del Giudice Bozza, erede delle fortuna economica  dei commercialisti Fioretto
La vicenda secretata è pendente ancora da 25 anni nella Procura di Borgo Berga e non ha ancora visto la luce della giustizia malgrado i disinvolti omicidi dei due ricercati, compiuti dai due killers legati al traffico della droga che affrontarono i 2 coniugi tranquillamente e a volto scoperto perfino nel Tribunale Vicentino.

Franco Malosso von Rosenfranz ricorda che sua madre voleva prendesse i voti per seguire la carriera ecclesiastica.
Dopo anni di collegio Vescovile, mancando la vocazione, i genitori optarono per una carriera di chimico, affinchè si inserisse in quella parte di azienda della sua famiglia da cui sono usciti tutti i guard-rail della Salerno-Reggio Calabria con i cadaveri da lupara bianca là cementati, comprese le mazzette richieste che la mafia riciclava nel premiato traffico di droga che coinvolgeva i giovani italiani vittime del progetto Blue Moon difeso dal Ministro DC Emilio Colombo. 

MARIANO RUMOR E EMILIO COLOMBO

La madre di Rosenfranz, preoccupata per il figlio Franco, visto il clima dell'epoca ricco di sequestri intentati dalla gang dei Calabresi, che si avvalevano perfino della collaborazione di un Generale dei Carabinieri, da Paul Getty a Celadon a Pileggi (Rapina), estorsioni nel ramo specifico della fabbrica di famiglia, progetti di droga protetti e diffusi dallo Stato italiano, pensò di  far migrare il figlio verso una posizione più tranquilla, magari alla von Thyssen Krupp von Bohlen. Ma i genitori si separarono e le cose non andarono così.  
A Scheveningen Franco Malosso von Rosenfranz, ci andrà solo come diplomatico accreditato.
Il periodico LIFE lo riconosce e dedica al pacifista veneziano una copertina di prima pagina mentre lui, liberatosi dello scomodo abito di rappresentanza, scende a manifestare fra la gente comune. Subissato dalle minacce dei mafiosi, dopo il rapimento del figlioletto dovette inscenare un disaccordo coniugale e continuerà a concertare per beneficenza esclusivamente per pochi privati privilegiati anche dopo il suicidio della compagn. Altro motivo questo per farlo ancora più maledettamente antipatico e colpevole. 
Ogni commento è superfluo per comprendere che tipo di persecuzione gli è stata scatenata addosso da chi non si documenta. 
Al processo il giudice sembra essersi fatto una sua idea tanto che alla difesa viene rifiutata la richiesta di una perizia Tecnica per 2 volte consecutive (CTU commissione tecnica di ufficio). 
Nel frattempo però il suo staff ha prodotto la perizia di parte. Il sindaco Pellizzari no.
Paradossale è che da anni si ricerca invano un perito che vada contro Franco Malosso. Ma l’unico indicato come autorevole si chiama Rosenfranz.
Perfino la Guardia Forestale ritorna al mittente le temerarie e truffaldine azioni del Sindaco Paolo Pellizzari che afferma una presunta area boschiva in Anfiteatro.

TERRIFICANTE ORDINANZA: DEMOLIRE E SMALTIRE SUBITO LE STATUE DEI QUERINI PRESENTI NEL LORO ANFITEATRO.
Insomma hanno rinviato il Conservatore di Ferro a giudizio per 40 euro mai intascati che avrebbero procurato una millantazione storica, e così nell’ordinanza del COMUNE DI ARCUGNANO si legge: ‘Demolire e smaltire le statue’ (dei Querini)  ordinata, sottoscrivendo, dal Geom. Vettore responsabile dell’Ufficio Tecnico di Arcugnano, Ufficio sottoposto al Pellizzari. Stessa sorte doveva essere riservata anche all’onnipresente restaurato Gazebo citato perfino da Guido Piovene.

I CONTINUI INVITI A TACERE. LE CONTINUE RICHIESTE ESTORSIVE.
Sì, avete sentito bene: a Vicenza nel  2016, oltre a 4 attentati in 20 anni, alle spavalde minacce estorsione ricevute per SMS con minacce: "Magistratura e stampa addosso subito se non ti pieghi, se non ti è bastata la scomparsa del  figlioletto", seguono i fatti. Al conservatore la condanna arriva puntuale senza ammissione di prove, senza CTU. Il mistero del segreto di stato sull'Anfiteatro, su cui non si può indagare, continua?


SE ABUSI SONO, COME MAI IL PELLIZZARI E IL SUO TECNICO Geom. VALTER VETTORE NON SANNO DIMOSTRARE COME FOSSERO I LUOGHI IN PRECEDENZA?
Pensate solo che questa sorta di “Antipatico Ultimo Conservatore sta sostenendo un processo senza che gli abbiano detto come avrebbe dovuto ripristinare i luoghi...
Per aver mantenuto e ricomprato lui il 5% di blocchi rispetto ai 260 m3 di quelli antichissimi spostati e posti a monte della parte superstite di Anfiteatro quando non sapevano più come fermare il dilavamento a causa del pozzo permanente, il serbatoio secolare distrutto corposamente. Stiamo parlando di fatti pluri denunciati perfino dagli abitanti vicini da 20 anni.

20 ANNI DI RICERCHE E IL PELLIZZARI MAI INFORMA LA SOVRINTENDENZA COME PREVEDE LA LEGGE.
Mentre il suo sindaco non ne sapeva nulla di 20 anni di ricerche perché a suo dire la colpa è dell’Assessore Zolla o del vigile Roberto Polato, colpevoli di non informarlo? Non lo informavano? Allora a chi va attribuita l’accusa più grave che questo processo tenta forse di mascherare?



Intanto a Monte Cucco, le falde sotterranee che conducevano all'Anfiteatro, otturate e divenute tossiche non trovano più sfogo. 
E' necessario evacuare l’asilo presente sotto al monte, ma lo “zelante“ sindaco non dirama l’allarme. La posta in gioco è alta, la legge prevede 20 anni per disastro ambientale colposo e se il reato è compiuto in associazione a delinquere risulta ancora più gravoso; "meglio dare la colpa al Malosso facendolo passare per pazzo".

L’avvocato Stern e il Sindaco sembrano gli autori dell’articolo dettato al giornalista Andrea Alba: "Per la Procura,  l’Anfiteatro è un abusoCome dire: "A Vicenza abbiamo una massa di procuratori e magistrati idioti ed ignoranti che non si documentano sulla storia delle città. Che non studiano e non si informano neppure davanti a un simile processo". Quello di un Anfiteatro colossale per lui risorto dal nulla.

Ma certo qualcuno dei magistrati di questa Procura potrebbe non approvare di essere stato fatto passare per incolto o ottuso come si rileva dall’articolo dettato al Giornalista Alba (Giornale di Vicenza del 16 ottobre 2018 e 17 Aprile 2019).

GIANNICO RODIGHIERO CON VISTA ANFITEATRO E I RIFIUTI TOSSICI SVERSATI SOTTO E PRESSO DI LUI.
E’ il caso del Magistrato Giannico Rodighiero
Abita lì presso la falda dove sono stati sversati gli scarichi tossici taciutigli dal Sindaco Paolo Pellizzari, sua moglie improvvisamente morta di  tumore, certamente grazie all’ accelerazione PFAS.
Idem altri 3 vicini. Uno solo si salva ma anche i familiari di questi ultimi presentano neoplasie diffuse.


Per il Conservatore dei Luoghi, Paolo Pellizzari è il colpevole dei morti oltre che il regista occulto del danno della ridicolizzazione storica e diffamazione all’Anfiteatro ex Querini di Arcugnano.
Paolo Pellizzari consapevole complice e colpevole di omicidio plurimo? Perché malgrado gli ammonimenti del Conservatore di Ferro non ebbe mai a dare allarme alla vicina scuola materna Pasini, ai bambini e alla popolazione di Monte Cucco che sovrasta l’Anfiteatro che erano stati sversati liquidi tossici? E con lui a molti altri vicini al punto di sversamento fotografato via satellite dai tecnici del Malosso.  

UN ALTRO GIUDICE COINVOLTO DAL PELLIZZARI.
Ci chiediamo se anche un altro Giudice del Tribunale di Vicenza, il Dott. Marini a sua volta seduto sopra un pozzo permanente, sempre in quell’Anfiteatro che recinge la Fontega, ne sappia qualcosa. Nel 2002 per costruire la sua villa hanno occluso la secolare Servitù di Acquedotto di passaggio sotterranea che conduceva l’acqua nei bacini inferiori dell’Anfiteatro.  
E se “fortunatamente” i tumori, da allora non prolificheranno più nelle gradinate inferiori, paradossalmente lo si deve a questa occlusione.



MUORE DI TUMORE ANCHE LA ZIA DEL SENATORE FILIPPI.
A farne le spese di questo sangue che si indebolisce a contatto con gli scarichi tossici in questa accelerazione di tumori improvvisa tipica del aree PFAS, rimane vittima anche la zia del senatore della Lega e titolare della UNICHIMICA, Dr. Alberto Filippi, moglie del calciatore Mario Maraschi: interrotta la falda sotterranea, i liquidi hanno stazionato qui sotto.
Peccato che a torto, in quanto rimane improvata la tesi del PM, il Rosenfranz, di quei 40 Euro a biglietto non vide manco un Euro giacchè almeno fino a prima che gli facessero sparire il figlioletto, dirigeva solo per iniziative benefiche, e non in Anfiteatro di Arcugnano.

GEORGOFILI E MAFIA: LA STESSA CHE BRUCIO’ LA CASA E IL PIANOFORTE A SERGIU CELIBIDACHE E A FRANCO VON ROSENFRANZ ? 

Singolare anche il suo caso: l’icona Musicale, il Maestro delle Berliner Sergiu Celibidache. Farà appena in tempo a salvarsi con il figlio. A Rosenfranz invece gli bruciano la casa per legittimarsi a costruire su luoghi altrimenti impossibili? Il rogo di Arcugnano distrugge l’archivio storico Mioni-Papadopoli di cui egli è catalogatore, il suo pianoforte e infine gli faranno sparire il figlioletto. Ma il Conservatore di Ferro sprezzante del pericolo rientrerà ancora ad Arcugnano. 
"Incontravo solo amici in fuga che lasciavano le proprie fabbriche".

VICENZA CAPITALE DELLA MAFIA DEL NORD?
Viene eletta dalla DIA: il territorio dove più che altrove si contano oltre 116 sequestri di immobili legati alla capitale della mafia del nord. Durante il processo a Rosenfranz  emerge perfino un reato grave da Procura Militare di falsa deposizione da un carabiniere infedele.



Il Maresciallo De Lorenzo della Tutela Beni Ambientali di Venezia, allo scopo di sminuire e ridicolizzare l’operato della squadra del prof. Maurizio Tosi, riporta una falsa testimonianza anche davanti al Giudice Filippo Lagrasta, asserendo che un pannello segnaletico regolarmente approvato e poi rimosso illegalmente dall’operato del vigile Roberto Polato riportasse falsamente “PRESIDIO CASCHI BLU UE”. 




Lago Franco 2019

Commenti

  1. Una relazione su fatti accaduti molto 'potente'. Vorrei poter leggere gli argomenti e le giustificazioni di chi ha omesso di fare o chi non ha fatto per nulla o chi ha taciuto causando conseguenze peggiori. Vorrei leggere la risposta di chi ha causato tutto questo.

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  2. https://corrieredelveneto.corriere.it/vicenza/cronaca/19_aprile_18/anfiteatro-berico-abusivo-pm-chiede-piu-tre-anni-il-curatore-7a04fb18-61b2-11e9-b875-cc47ce200029.shtml

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  3. Senti bello, non siamo più nel 5 maggio del 2019 l'anfiteatro è stato dissequestrato . Chissà come mai è ancora li. Integro come lo ricordano immagini e chi è dotato di competenze che da sempre lo ha descritto così da millenni . Per capire che cosa è accaduto, nella diffamazione subita dal meticoloso e incontestato Conservatore Franco von Rosenfranz, serve documentarsi sull'ascesa del sottosegretario all'interni Achille Variati e del suo giovanottino: Il Bulgarini . Noi speriamo tanto che il Conservatore sia meno indulgente verso questi 2 . Essere signori a volte è sbagliato

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